Tempo fa una persona mi ha fatto
presente che scrivo in modo complicato e contorto (presuppongo che sia per i suoi standard mentali limitati).
Partendo dal fatto che non esiste uno
stile di scrittura contorto, mi sono presa la briga di osservare in questi mesi
il modo in cui tale persona è solita esprimersi nel mondo dei blog e sui suoi
profili social.
Conclusione: se chi mi ha mosso questa
critica sul mio stile di scrittura è una persona che scrive “a lavoro”, “ho
fatti”, "eppoi", non conosce la consecutio e non azzecca un congiuntivo nemmeno a pregare, allora sono ben lieta di
scrivere in modo complicato e contorto.
Commenti
Ti abbraccio.
Ignorare? Già fatto, ma volevo togliermi un piccolo sasso dalla scarpa.
Baci!
Le persone ignoranti vanno bastonate, altroché. Soprattutto se poi il soggetto deficiente è chi penso io.
Con gente così occorre il pick up, gli passi sopra e poi vai in retromarcia per assicurarti di averli stesi del tutto.
Baci.
Al di là del tuo caso specifico, comunque, al giorno d'oggi il linguaggio è sempre più semplificato e deteriorato, e la letteratura si adegua invece di alzarne un po' il livello. Oggi scrivere in modo corretto e non dozzinale viene considerato contorto.
Ricorda comunque che la critica va sempre pesata in funzione di chi la esprime e, come tu hai già capito, soggetti come quello che ti ha criticata non meritano attenzione.
Continua a scrivere come più ti piace.
Baci.
Confermo: è il deficiente con l'avatar più imbecille del mondo e il blog più cretino che esista, quello col cervello "retro".
Baci.
Lo so, oggi azzeccare una consecutio e usare parole che non siano troppo semplici viene considerato contorto perché le menti di molti lettori sono ridotte al nulla.
Non temere, scriverò come mi piace e fai così anche tu!
Baci