Rieccoci qui con altri due libri di Roberta De Tomi.
Sono thriller pieni di suspense e colpi di scena, in vendita su Amazon.
Il primo romanzo è “Trappola d’ardesia”.
“L’unica certezza che ha è che il passato è tornato a riscuotere un credito con interessi a tinte rosse e nere. Rosse come il sangue, nere come la morte”.
Maddalena Incerti, anonima commessa di provincia, ce l’ha scritto nel cognome: la sua insicurezza cronica è la condanna a una vita mediocre in cui rischia di affondare. Tutto cambia quando soccorre una donna in stato confusionale e scopre che l’identità da lei fornita è falsa.
Il mistero s’infittisce quando la sconosciuta riesce a scappare dall’ospedale in cui è stata ricoverata, pronta a far esplodere la propria rabbia e le proprie ossessioni in un vortice di sangue, morte e vendetta.
Il secondo romanzo è invece “Laura nella stanza”.
Diego, un passato da Don Giovanni a “cinque stelle” coronato da una vicenda a rischio revengeporn, vede vacillare la sua convivenza con Giulia quando inizia a ricevere dei messaggi anonimi deliranti e ricorrenti.
I sospetti ricadono su Laura, definita la “matta” o la “sciroppata” in quanto strana e da sempre innamorata in maniera patologica di Diego. La giovane nega le accuse e, quando interviene Lucrezia, ex fidanzata di Diego, si convince a prendere parte a un piano per smascherare la vera responsabile della trama ordita contro di lei.
Sarà Giulia, da sempre considerata la donna perfetta, ma stranamente legata anche lei a Lucrezia?
O Laura è davvero la matta del villaggio, incapace di redenzione?
NB: Il racconto si presenta in tre edizioni, due con copertina viola (con finale) in digitale e in cartaceo e una con copertina bianca con il finale da completare e da inviare all’autrice, la cui mail si trova nella pagina contatti del suo blog.
E per concludere vi propongo l’intervista che ho fatto proprio a Roberta.
A presto!
1-Quando hai capito che la scrittura era la tua strada?
Ciao Olivia, grazie per l’ospitalità! Ho capito che la scrittura era la mia strada quando ho iniziato a sentire il bisogno di raccontare storie e di trasporre per iscritto stati d’animo in forme diverse. In principio furono le fiabe, genere che amo tantissimo ancora oggi. Con il tempo, però, mi sono appassionata a vari ambiti: sono infatti una lettrice onnivora e curiosa e, anche se continua la mia predilezione per il fantastico, ammetto che l’importante è che sia una storia che mi coinvolga. Giallo, romance, erotico, per bambini o ragazzi, etc: non esistono generi migliori ma libri belli (o meno belli).
2-In che modo i corsi di scrittura creativa ti sono stati utili?
Ho frequentato alcuni corsi di scrittura creativa, in particolare il Corso di Produzioni Area Bambini e Ragazzi di “Bottega Finzioni” a Bologna, e devo dire che mi ha insegnato a strutturare meglio le trame. Va da sé che abbiamo sviluppato progetti di serialità televisiva, dall’idea alla sceneggiatura, e in questi ambiti la tecnica diventa un requisito centrale. Ma questo corso – e altri brevi, seguiti alcuni anni fa - mi hanno lasciato insegnamenti preziosi di cui sto beneficiando a livello di progettazione di trame e idee.La scrittura creativa mi ha insomma permesso di darmi un metodo, cosa che in precedenza non avevo; il tutto senza soffocare le idee ma stimolandole.
Da allieva sono passata all’insegnamento della scrittura creativa: nel 2019 ho tenuto un corso di base, presso un comune della mia zona. Un’esperienza molto bella e costruttiva, da cui è nata un’antologia pubblicata su Amazon, “ScriviAmo”. E la cosa bella è che si è formato un gruppo di allievi entusiasti, alcuni dei quali in questi mesi hanno iniziato a pubblicare racconti selezionati da editori. Sono felice per loro e a loro auguro di poter continuare il loro percorso con soddisfazione.
3-Self o non self publishing?
Entrambi, in base alle esigenze e alle opportunità. Credo però che da self sia importante appoggiarsi a un occhio esterno che verifichi la congruenza della storia ed eventuali errori, quindi sì a uno o più beta reader che siano lettori forti, meglio ancora un editor (professionista). Sentendo autori e autrici che lavorano per editori, i libri nascono da un lavoro di squadra: quello che il tuo occhio non vede perché sei troppo immerso nella materia che hai sviluppato, lo vede un occhio esterno che diventa un supporto prezioso.
Io sono stata pubblicata da editori: “Chick Girl – Azalee per Veridiana” (2016) e “Trappola d’ardesia” (2020) sono usciti con Delos Digital; “Alice nel labirinto” (2017)con Dae (con cui dovrebbe uscire prossimamente un nuovo romanzo, spero nel 2021). How2 Edizioni mi ha commissionato il libro “Come sedurre le donne” (2014) e a volte lavoro su commissione per piccoli editori. Ma ho anche voluto provare l’esperienza dal self per confrontarmi con la mia scrittura e per capire i meccanismi di questa modalità di pubblicazione: “Laura nella stanza” (2019), “Melody, la Vestale di Inventa” ed “Erika e il mistero della Regina delle Fate” (2020) sono nati così. E ammetto: mi stanno dando alcune soddisfazioni.
4-Ci sono degli autori che ti hanno ispirata nello scrivere?
Amo gli autori tedeschi: Michael Ende è il mio “mito”, ma sono appassionata anche di Goethe, Thomas Mann, Hermann Hesse. Adoro AmélieNothomb, che trovo geniale, come trovo geniale Stefano Benni. Magistrale, Isabella Santacroce.
Grandi nomi, ma trovo ispirazione anche in libri di emergenti o indipendenti: trovo che ci siano bellissime penne in giro, tutte da scoprire. E belle storie da leggere e che possono dare input preziosi. Basta tenere la mente aperta.
5-Sei una scrittrice eclettica: in che modo affronti generi così diversi fra loro?
Mi piace spaziare, fa parte del mio essere, non solo del mio scrivere.
Cerco sempre di dare una mia impronta in ogni storia, anche se tante storie sono nate e nascono da un elemento ispiratore che mi apre un intero scenario. “Trappola d’ardesia” mi è stata ispirata da una scena della serie tivù“Twin Peaks”, ad esempio. Questa serie ha ispirato un capitolo di “Alice nel labirinto”, romanzo che nasce da un anno e mezzo di lavoro e di studio sulle figure di Lewis Carroll e di Alice Pleasance Liddell.
“Chick-Girl – Azalee per Veridiana” è nata da un’intervista fatta a una escort ai tempi in cui ero ancora giornalista e da alcune letture sul tema, mentre “Melody, la Vestale di Inventia” è nata come storia che voleva uscire, sulla scia della mia passione per gli anime e i manga. “Erika e il Mistero della Regina delle Fate” è la fiaba con cui ho voluto raccontare il bullismo e l’autismo, cercando di calarmi in una dimensione magica ma non per questo lontana dalla realtà. “Laura nella stanza” è un pugno nello stomaco, è un thriller imperfetto con cui racconto la diversità messa alla berlina dai pregiudizi.
Nelle mie storie tratto spesso vicende tormentate con personaggi che cercano un riscatto da un passato difficile o un’evoluzione positiva. E la magia diventa uno strumento di conoscenza prezioso, cui unisco lo studio e la voglia di giocare con le parole o con le storie.
A presto!
1-Quando hai capito che la scrittura era la tua strada?
Ciao Olivia, grazie per l’ospitalità! Ho capito che la scrittura era la mia strada quando ho iniziato a sentire il bisogno di raccontare storie e di trasporre per iscritto stati d’animo in forme diverse. In principio furono le fiabe, genere che amo tantissimo ancora oggi. Con il tempo, però, mi sono appassionata a vari ambiti: sono infatti una lettrice onnivora e curiosa e, anche se continua la mia predilezione per il fantastico, ammetto che l’importante è che sia una storia che mi coinvolga. Giallo, romance, erotico, per bambini o ragazzi, etc: non esistono generi migliori ma libri belli (o meno belli).
2-In che modo i corsi di scrittura creativa ti sono stati utili?
Ho frequentato alcuni corsi di scrittura creativa, in particolare il Corso di Produzioni Area Bambini e Ragazzi di “Bottega Finzioni” a Bologna, e devo dire che mi ha insegnato a strutturare meglio le trame. Va da sé che abbiamo sviluppato progetti di serialità televisiva, dall’idea alla sceneggiatura, e in questi ambiti la tecnica diventa un requisito centrale. Ma questo corso – e altri brevi, seguiti alcuni anni fa - mi hanno lasciato insegnamenti preziosi di cui sto beneficiando a livello di progettazione di trame e idee.La scrittura creativa mi ha insomma permesso di darmi un metodo, cosa che in precedenza non avevo; il tutto senza soffocare le idee ma stimolandole.
Da allieva sono passata all’insegnamento della scrittura creativa: nel 2019 ho tenuto un corso di base, presso un comune della mia zona. Un’esperienza molto bella e costruttiva, da cui è nata un’antologia pubblicata su Amazon, “ScriviAmo”. E la cosa bella è che si è formato un gruppo di allievi entusiasti, alcuni dei quali in questi mesi hanno iniziato a pubblicare racconti selezionati da editori. Sono felice per loro e a loro auguro di poter continuare il loro percorso con soddisfazione.
3-Self o non self publishing?
Entrambi, in base alle esigenze e alle opportunità. Credo però che da self sia importante appoggiarsi a un occhio esterno che verifichi la congruenza della storia ed eventuali errori, quindi sì a uno o più beta reader che siano lettori forti, meglio ancora un editor (professionista). Sentendo autori e autrici che lavorano per editori, i libri nascono da un lavoro di squadra: quello che il tuo occhio non vede perché sei troppo immerso nella materia che hai sviluppato, lo vede un occhio esterno che diventa un supporto prezioso.
Io sono stata pubblicata da editori: “Chick Girl – Azalee per Veridiana” (2016) e “Trappola d’ardesia” (2020) sono usciti con Delos Digital; “Alice nel labirinto” (2017)con Dae (con cui dovrebbe uscire prossimamente un nuovo romanzo, spero nel 2021). How2 Edizioni mi ha commissionato il libro “Come sedurre le donne” (2014) e a volte lavoro su commissione per piccoli editori. Ma ho anche voluto provare l’esperienza dal self per confrontarmi con la mia scrittura e per capire i meccanismi di questa modalità di pubblicazione: “Laura nella stanza” (2019), “Melody, la Vestale di Inventa” ed “Erika e il mistero della Regina delle Fate” (2020) sono nati così. E ammetto: mi stanno dando alcune soddisfazioni.
4-Ci sono degli autori che ti hanno ispirata nello scrivere?
Amo gli autori tedeschi: Michael Ende è il mio “mito”, ma sono appassionata anche di Goethe, Thomas Mann, Hermann Hesse. Adoro AmélieNothomb, che trovo geniale, come trovo geniale Stefano Benni. Magistrale, Isabella Santacroce.
Grandi nomi, ma trovo ispirazione anche in libri di emergenti o indipendenti: trovo che ci siano bellissime penne in giro, tutte da scoprire. E belle storie da leggere e che possono dare input preziosi. Basta tenere la mente aperta.
5-Sei una scrittrice eclettica: in che modo affronti generi così diversi fra loro?
Mi piace spaziare, fa parte del mio essere, non solo del mio scrivere.
Cerco sempre di dare una mia impronta in ogni storia, anche se tante storie sono nate e nascono da un elemento ispiratore che mi apre un intero scenario. “Trappola d’ardesia” mi è stata ispirata da una scena della serie tivù“Twin Peaks”, ad esempio. Questa serie ha ispirato un capitolo di “Alice nel labirinto”, romanzo che nasce da un anno e mezzo di lavoro e di studio sulle figure di Lewis Carroll e di Alice Pleasance Liddell.
“Chick-Girl – Azalee per Veridiana” è nata da un’intervista fatta a una escort ai tempi in cui ero ancora giornalista e da alcune letture sul tema, mentre “Melody, la Vestale di Inventia” è nata come storia che voleva uscire, sulla scia della mia passione per gli anime e i manga. “Erika e il Mistero della Regina delle Fate” è la fiaba con cui ho voluto raccontare il bullismo e l’autismo, cercando di calarmi in una dimensione magica ma non per questo lontana dalla realtà. “Laura nella stanza” è un pugno nello stomaco, è un thriller imperfetto con cui racconto la diversità messa alla berlina dai pregiudizi.
Nelle mie storie tratto spesso vicende tormentate con personaggi che cercano un riscatto da un passato difficile o un’evoluzione positiva. E la magia diventa uno strumento di conoscenza prezioso, cui unisco lo studio e la voglia di giocare con le parole o con le storie.
2 commenti:
Grazie di cuore!
@Roberta De Tomi
Bravissima tu che hai scritto questi libri :-)
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